09.05 Berlin – day one
Berlino! Una data che aspettavamo da molto, precedentemente ci eravamo avvicinati alla capitale, in occasione della data a Cottbus, ma qui l’aria è ovviamente e decisamente diversa!
Se si parla della data a Berlino non si può non raccontare questo aneddoto: stiamo caricando il furgone, stiamo per prendere la batteria quando una voce ci ferma! L’affermazione che risuonerà nelle nostre teste per circa tutto il viaggio sarà la seguente “ ma te pare che a Berlino non ce danno na batteria???!!”
La ragazza del viedo è una nostra cara amica di San Severino, Ilaria Acerbi, lei ci salverà!
Un suo amico ha, per qualche oscura e allo stesso tempo divina ragione, una gran cassa in cantina, noi abbiamo meccaniche timpano rullo pedale e piatti, il gioco è fatto! Andiamo con il tipo a prendere il fusto, scendiamo le scale apre la porta e impolverata e buttata li compare, sembra quasi sorriderci! Tutto molto bello se nn fosse che… C’è un problema, manca la pelle su cui suonare!!
No problem, Gatto si adatterà con scotch carta e quant’altro, a rinforzare l’unica pelle che abbiamo, quella davanti, se pur fina e con il tipico buco rotondo!
Tanto per gradire, affitto gran cassa, costo euro 20.
Partiamo e andiamo al locale che risponde al nome di Loophole nel quartiere Bulgaro.
Arriveremo all’entrata del club alle 18, un portone completamente ricoperto di scritte adesivi e murales, aspettiamo per un’ora, niente, non si vede nessuno, ci prende fame cosi facciamo cena in un ristorantino bulgaro li vicino che, a giudicare dal via vai di belle donne e macchinoni costosi, dovrebbe trattare un pò tutti i tipi di “ carne”.
Cena ottima.
Alle 20 un simpatico ragazzo ci apre il portone, il locale è ultra fatiscente una specie di bunker, luci soffuse divani e bottiglie ovunque, sul soffitto della sala ci sono circa sei o sette lampadari che si accendono alternati. Veramente un posto strano, al cesso ci sono due water, non si sa mai.
Insieme a noi suonerà un duo olandese con camper e famiglia al seguito comprendente: due figlie, un cane, chitarra, basso, stridulii, davvero psichedelici. Prima del concerto siamo fuori a bere qualcosa e a discutere, ad un tratto, tanto per confermare che il mondo è piccolo, compare la nostra amica Caterina Gili, non ha con sé la macchinetta fotografica, più tardi la convinceremo a farci comunque delle foto.
Tocca a noi.
In sala ci sono circa una ventina di persone, a noi bastano, il concerto sarà un vero spasso, ci dimentichiamo addirittura di fare rabbit on the road, la saltiamo e la inseriamo a caso in un altro punto della scaletta, no problem, il risultato è uguale, la gente è attenta concentrata si diverte e ci divertiamo anche noi, dietro la batteria, che continua a camminare, c’è un piccolo ventilatore che ci permette di non morire soffocati dal pesante odore di sudore sigarette e aria consumata, il live risulta una vera e propria apnea mentale e fisica, circa un’ora intensa diretta e al quanto distruttiva.
Il concerto è finito, ora scendiamo dal piccolo e stretto palco, sono tanti complimenti che ci danno grande soddisfazione, nel locale ci sono molti graffiti delle band che hanno suonato, anche gli Aedi ne lasciano uno.
10.05 Utrecht – day two
Il giorno seguente siamo al quanto stanchi, iniziamo a sentire il peso di un po tutto il mese di date. I lunghi viaggi sono la cosa più stressante.
Lasciamo la Germania, arriviamo in Olanda, piove per quasi tutto il viaggio, arriviamo al locale dopo otto lunghe ore.
La città è completamente invasa da biciclette e gente sui motorini, qui il casco è un optional, per un attimo sembra di stare in un qualche quartiere di Napoli, sbucano da tutte le parti e con il furgone è un’impresa non investirli.
Al locale ACU ci aspetta questo tipo alto biondo barba e cresta, simpaticissimo, il suo nome è Ervin Delano, ci aiuta a scaricare, il locale inizialmente sembra un piccolo pub, poi si apre una porta e tutto cambia, bellissima sala concerto, palco bello grosso, impianto ottimo, luci e tutto quello che avremmo desiderato.
Ad aprire il concerto saranno i LUSHUS from Amsterdam, fighi!
Stiamo per iniziare, ci arriva un messaggio da Natalino, un nostro amico proprietario del Brevevita, il messaggio dice “VIVA LE MARCHE”, ripeto, il mondo è piccolo, cinque minuti e ce lo ritroviamo li, possiamo quasi dire che abbiamo fan in un po tutta europa.
Il concerto?
Bellissimo.
Nel dopo concerto i ragazzi dello staff vengono in camerino, ci evitano i quattro passi dal coffèshop piu vicino e ci portano due o tre casse di birra, rimaniamo a spassarcela per circa un paio d’ore.
Arrivata la mezzanotte e qualcosina in piu, ci portano a mangiare, succedono cose brutte tipo:
Finita la cena notturna andiamo a casa di Ervin, ovviamente non si dormirà prima delle cinque.
Al mattino seguente, ovvero le due del pomeriggio, ci portano a visitare la città, e dato che qui vanno tutti in bici ci andiamo anche noi.
Dopo circa un’ora che siamo fuori ci prende un bell’acquazzone che poi diventa grandine, il posto in cui ci andremo a riparare è un pub.
Praticamente vogliono farci bere ancora un po’.
Siamo mooolto stanchi e dobbiamo ripartire, i nostri nuovi amici olandesi ci invitano a suonare questa estate ad un festival ad Utrecht, questo ci fa a dir poco piacere, ovviamente accettiamo.
Ripartiamo quindi stanchi, come al solito, e soddisfatti.
Prossima data, Vienna. Il finale.
17.05 Wien – day three
Ultima data estera, il tour oltr’alpe è giunto al fine, questa volta si va in Austria, Vienna.
Sta volta noi si parte in quattro, il nostro caro e raro Paolo si lascia a casa, fottuto lavoro, un po’ come nei film dove il tipo rimane ferito e guardando i suoi compagni grida “ andate!! Andate avanti senza di mee!!” in realtà quelli che sanguinano siamo noi, nervi e glutei chiedono tregua.
Si parte all’alba come nelle vecchie gite scolastiche, l’entusiasmo ancora se la dorme, come spesso accade si sveglierà più tardi, una volta giunti a destinazione, per ora solo devozione e senso del dovere, d’altronde stiamo lavorando per farlo diventare un lavoro.
Non faremo molte foto, rimarremo in Austria solo per una notte poi si ripartirà per Mantova.
Facendo un piacere sia a chi legge sia a chi scrive, saltiamo la parte del viaggio, arriviamo al piccolo paese a pochi chilometri dalla capitale, ovviamente giriamo una buona mezz’ora alla ricerca del club, chiediamo giriamo e rigiriamo, le indicazioni ci portano appena fuori il piccolo centro abitato, una luuunga strada in mezzo ai campi, in lontananza intravediamo una specie di fattoria, ci avviciniamo e man mano che ci avviciniamo ci rendiamo conto che quel posto è “IL POSTO”, Leitersdorf , Roter Gugl – AS.
Arriviamo a destinazione, ci accolgono sotto la pioggia i ragazzi dello staff, di fretta per non bagnarci entriamo nel locale, molto old style, ricorda un po’ il saloon nel film the Blues Brothers, manca solo la rete sul palco.
Facciamo il check, tutto come si deve, ottimo impianto, staff super servizievole, a ogni grazie ci rispondono con “you are welcome!”.
Arriva anche la band che ci farà da spalla, un gruppo di signori stilosi che sembrano far pan dan molto più di noi, con il posto, suonano un ottimo blues cantato in austriaco, sembrerebbe una soluzione fantozziana, ma a dire il vero hanno veramente un ottimo ottimo sound.
Aprono la serata e noi stiamo li davanti a spassarcela, veramente bravi, nel frattempo ci offrono birra a volontà e diverse grappe, in realtà non sono grappe ma il risultato è uguale…
Arrivano le 23 e come da programma saliamo sul palco, non ci sono moltissime persone, circa una ventina, benissimo così.
Come non sempre accade, sul palco sentiamo tutto davvero bene e, forse anche per la sostanziosa dose alcolica, ci divertiamo e suoniamo di cuore per tutto il concerto. Veramente bello, bella risposta del pubblico e buon finale europeo per gli Aedi.
La serata finisce con una sorta di festeggiamento di fine-tour, Un imprudente barista regala a Gatto un’intera cassa di birre medie, il risultato è una sorta di mega festino dove gli austriaci si dilettano nel bel canto all’italiana, O Sole mio, Volare ecc ecc…
È il delirio.
Andremo a dormire all’alba.
Al mattino c’è un sole incredibile, bellissima giornata, così ci rendiamo conto che lo stabilimento in cui abbiamo passato la notte, subito vicino al club, è un ex-stazione, il luogo è veramente bello, proprio davanti a noi abbiamo una ferrovia che passa tra le colline, ci sentiamo un po’ come i quattro ragazzini di “Stand by me, ricordi di un’estate”.
Scattiamo l’ultima foto ricordo di questo tour europeo e ripartiamo consapevoli di aver fatto bene.
…Continua…